IL CICOLANO E IL COMUNE DI BORGOROSE
IL CICOLANO ED IL SUO TERRITORIO
La Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa si trova in provincia di Rieti (Lazio), nel comune di Borgorose. Dal punto di vista storico-geografico, il territorio dei Monti della Duchessa fa parte dell'area denominata Cicolano, che occupa la parte più orientale del Lazio al confine con l'Abruzzo, ai piedi della catena appenninica. L'attuale Comunità Montana Salto-Cicolano (zona VII), ha una superficie di circa 503 km2 e include sette comuni: Borgorose, Petrella Salto, Pescorocchiano, Fiamignano, Marcetelli, Concerviano, Varco Sabino.
STORIA DEL CICOLANO
(dagli antichi Equi ai nostri giorni)
Gli Equi
Prima dell'era romana il Cicolano
era abitato dagli Equi, un'antica popolazione italica, che fu definitivamente sottomessa intorno
al 304 a.C. dai
Romani.
Alla fine del periodo Repubblicano, che va dal 509 a.C. al 27 a.C,
parte dell'ordierna Valle del Salto era inglobata
nel municipio della città di
Nersae, denominato
"Res publica Aequiculorum", i cui abitanti erano chiamati
"Aequiculi" o "Aequicoli",
da esso deriverebbero infatti,
i termini "cicoli" e "cicolano".
Gli Equi (Aequii),
prima dell'occupazione dei romani, abitavano un'area
molto più vasta dell'odierno Cicolano, che
comprendeva, oltre gli insediamenti ivi presenti,
i territori degli odierni comuni di Massa d'Albe (AQ), nel quale ricade anche Alba Fucens,
Magliano de' Marsi (AQ), Scurcola Marsicana (AQ, Piani Palentini compresi)
Tagliacozzo (AQ),
Capistrello (AQ),
Filettino (FR), Subiaco (RM), Marano Equo,
Camerata Nuova (RM), Carsoli (AQ) e Castel di Tora (RI), (da: EQUI ED EQUICOLI TRA STORIA E ARCHEOLOGIA
di Alessandro De Luigi),
citando i comuni più grandi.
Probabilmente gli Equi erano presenti nel Cicolano
fin dall'XI secolo a. C. Tito Livio, nella sua opera
"Ab Urbe condita", descrive gli Equi come un popolo fiero
e violento, fortemente ostile ai Romani.
Alla fine del periodo repubblicano appare la dicitura Aequiculi o Aequicoli, usata anche in tono poco lusinghiero dagli autori Latini. Stando a molti storici, infatti, la denominazione di "Aequicoli" al posto di, o in paarallelo con "Aequi", deriverebbe dagli autori latini che la utilizzavano sia per indicare la popolazione sopravvissuta allo sterminio romano e confinata nell'odierno Cicolano, sia l'intera nazione Equa.
Nel territorio equicolo vi erano importanti centri abitati:
- 1. Nersae; situata probabilmente
vicino all'odierna Nesce, frazione di Pescorocchiano,
è citata da Virgilio nell'Eneide (VII, 746 e seg.):
"Et te montosae misere in proelia NersaeNersae era la principale città degli Equicoli in età Romana; tra Nesce e l'abitato di Civitella, nel comune di Pescorocchiano, si possono osservare i resti di mura ciclopiche.
Ufens, insignem fama et felicibus armis;
horrida precipue cui gens adsuetaque multo
venatu nemorem, duris Aequicula glaebis:
armati terram exercent semperque recentis
convectare iuvat praedas et vivere rapto."
"E te mando alle battaglie la montuosa Nersa,
o Ufente, insigne di gloria e d'armi fortunate;
aspro fra tutti il tuo popolo, gli Equi adusati
alle lunghe cacce nei boschi, e alle dure zolle.
Armati lavorano la terra, e si compiacciono di radunare
prede sempre recenti e vivere di rapina."
- 2. Orvinio; citata da Dionigi di Alicarnasso,
Orvinio era situata probabilmente nell'odierna Corvaro, frazione di Borgorose; qui infatti si trovano i resti di mura ciclopiche, tombe e
tumuli monumentali, templi e acquedotti.
- 3. Tiora Matiena; questo centro abitato era
noto nell'antichità per i vaticini di Marte
che appariva sotto forma di un picchio; secondo
Marco Terenzio Varrone era situato tra l'odierna
Santa Anatolia e
Torano.
Non tutti gli autori sono concorsi con questa interpretazione, infatti, secondo altri, il sito di questo importante insediamento andrebbe ricercato nella zona di Castel di Tora (RI).
- 4. Alba fucens; importantissima città,
sia in epoca pre-romana, sia in epoca romana, Alba
fucens era situata proprio al confine tra il
territorio degli Equicoli e il territorio dei
Marsi, ma secondo le fonti storiche più antiche
era stata fondata dagli Equicoli e sempre abitata da
questi fino alla conquista romana.
Nel 304 gli Equicoli furono sconfitti e conquistati dai Romani, che occuparono la citta prima militarmente e poi con numerosi coloni che vi si trasferirono definitivamente. L'attuale area archeologica di Alba fucens contiene soltanto resti della città romana: di quella antica, attribuita agli equicoli, forse, non vi è rimasto praticamente nulla, anche se, la datazione della grande cloaca, alta 1,90m e larga 0,90m costruita in opera poligonale, potrebbe esser collegata all'antico insediamento equo, si segnala a tal proposito l'articolo:
"Abruzzo: esplorato per la prima volta dal Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio l'antico cunicolo sotto la citta romana di ALBA FUCENS.", consultabile al sito: www.speleovespertilio.it.
Per maggiore informazioni sugli antichi Equi si può consultare la pagina: Gli antichi Equi e il tumulo monumentale di Corvaro
Il Museo Archeologico del Cicolano
Il 17 dicembre 2016 a Corvaro è stato inaugurato il Museo Archeologico del Cicolano. Il museo dedicato agli Equicoli ha come fulcro la grande area centrale, dedicata al grandioso tumulo situato nella piana di Corvaro (comune di Borgorose), che ha restituito 368 tombe pre-romane e romane. Le dieci sale espositive del Museo corrispondono alle varie fasi di occupazione del Cicolano, dalla media età del bronzo alla tarda età imperiale. Per maggiori informazioni sul MAC, consultare: www.museoarcheologicocicolano.it/l-allestimento-museale/
La dominazione romana
Durante la presenza dei romani i centri abitati erano tutti collegati da strade molto funzionali e ben articolate, la più importante delle quali percorreva tutta la Valle del Salto unendo Reate (Rieti) con Alba fucens.
Nell'età augustea il Cicolano era suddiviso in due municipia, Cliternia (probabilmente l'attuale Capradosso) e la Res publica Aequiculorum, un insieme di nuclei urbani facente capo alla città di Nersae.
I grandi studiosi europei nel Cicolano (XIX sec)
Nella prima metà del XIX sec. lo studioso francese
Louis Charles François Petit-Radel (1756-1836)
volendo dimostrare che i molti siti di mura poligonali, presenti nell'Italia centrale e nel Cicolano,
essendo simili a quelli rilevati in Grecia (es. Micene), avevano la stessa
mano costruttrice di quest'ultimi, ossia quella dell'antico popolo dei Pelasgi,
diede vita a una grande campagna di
ricerca, che coinvolse a pieno il Cicolano, visitato da insigni studiosi
(archeologici, artisti, dotti) dell'epoca, italiani ed europei, tra questi vanno ricordati:
Gisuppe Simelli (Italia), Felice Martelli (Italia, studioso locale), Edward Dodwell (Irlanda),
William Gell (Inghilterra), Richard Keppel Craven, Virginio Vespignani (Italia),
Richard Delbrueeck (Germania).
Tutti questi autori hanno lasciato documenti del loro passaggio nel Cicolano, si veda ad esempio,
I viaggiatori in Italia dell'Ottocento nel Cicolano sul sito valledelsalto.it.
A Sir Edward Dodwell è dedicato il sito della Grotta del Cavaliere
(si veda la foto sotto), infatti morì a Roma
a seguito di un malore avuto, qualche giorno prima, mentre era impegnato presso il sito della frazione di Alzano
(comune di Pescorocchiano). Molti dei dati raccolti da questi insigni studiosi
sono conservati presso gli archivi di prestigiosi musei europei, come, a esempio, il
Sir John Soane's Museum di Londra, che ospita tavole del Dodwele e del Vespignani.
Dalla caduta dell'Impero Romano alla nascità degli attuali comuni
Con il declino dei Romani, nei secoli VII e VIII le autorità religiose (monaci e soprattutto vescovi) si posero a guida politica, amministrativa e spirituale del Cicolano e dei suoi abitanti, e difatti nel XII secolo sorsero rapidamente molte pievi: Santa Maria in Fosso (Mercato di Fiamignano), Santo Stefano di Cliviano (oggi Santo Stefano di Corvaro) e San Leonardo (Cartore).
Già alla fine del IX secolo i Turchi Saraceni avevano iniziato a invadere il Cicolano e a saccheggiare molti centri urbani. Fu questa la causa scatenante che spinse gli abitanti della zona a edificare castelli fortificati ove rifugiarsi; risalgono infatti al X secolo i castelli di Torano, Corvaro e Castelmenardo. Nello stesso periodo, (X - XI secolo), il Cicolano fu incluso nella contea di Forcena e, dall'inizio del XII secolo, tutta l'area fu posta sotto la giurisdizione pastorale di Rieti. Nella prima metà del XIII secolo, durante l'impero di Federico II di Svevia, la Valle del Salto fu annessa alla provincia degli Abruzzi. Successivamente, tutto il Cicolano, passo sotto il controllo di un'unica potentissima famiglia, i Mareri. Nel 1532 i Mareri vendettero le terre a un'altra nobile e potente famiglia, i Colonna, che a loro volta, nel 1661, la cedettero al Regno di Napoli e, dopo due anni, fu affidata, alla famiglia Barberini. All'inizio del XIX secolo, durante il dominio francese, risalgono le odierne suddivisioni amministrative nelle municipalità di Petrella dei Cicoli (oggi Petrella Salto), Pescorocchiano, Borgocollefegato (oggi Borgorose) e Mercato (oggi Fiamignano) all'interno della provincia di L'Aquila e del Distretto di Cittaducale. Dal 1815, con la Restaurazione, il Cicolano resta in Abruzzo sino al 1927, quando Mussolini, riorganizzando i confini regionali, lo fece rientrare nel Lazio, nella nuova Provincia di Rieti.
Opere citate
- Tito Livio, Ab Urbe condita. Libro IX, cap. 45.
- Alvino G., 2004. Gli Equicoli. In: Alvino G. (a cura di), 2004. Gli Equicoli, i guerrieri delle montagne. Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio. Comune di Borgorose e Roma.
IL COMUNE DI BORGOROSE
Il comune è il più grande (148,16 Kmq) e popoloso (4522 ab., dati ISTAT 2001) della Valle del Salto o Cicolano e, per la sua estensione, è uno dei più grandi dell'intera Provincia di Rieti.
Il Comune di Borgorose è caratterizzato dal massiccio delle Montagne della Duchessa, tutelate dalla legge regionale 70/90 che ha istituito l'omonima Riserva, dalla Valle di Malito, dalla vasta piana di Corvaro e da una parte del corso del Fiume Salto, sovrastato ad occidente dai primi contrafforti dei monti della Val di Varri e dei monti Carseolani.
La presenza di una vasta pianura e una relativa facilità di collegamenti lungo l'asse fluviale hanno fatto si che fin dalle epoche più remote gli insediamenti e la popolazione si concentrasse in quella che oggi è denominata "piana di Corvaro". Intorno alla piana di Corvaro, sulle colline che la circondano, si sono sviluppati i centri storicamente più importanti: Borgocollefegato, Corvaro, Santa Anatolia, Spedino e Torano.
Attualmente la struttura insediativa è caratterizzata dall'espansione rapida e intensa delle frazioni di fondovalle (Corvaro, Torano, Borgorose, Santa Anatolia), che, trascurando i nuclei abitativi più antichi, hanno dato vita ad un'intensa urbanizzazione diffusa esclusivamente nelle aree di pianura.
Le altre frazioni del Comune, situate in zone più interne, conservano le caratteristiche tipiche dei centri appenninici, compatti e arroccati, si vede ad esempio il borgo di Castelmenardo, sui crinali o sulle pendici dei monti con modeste espansioni lungo le direttrici d'accesso.
Da: AA. VV. 1993. Piano di Tutela ed Utilizzo del Territorio della Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa.
Stemma del Comune di Borgorose
In alto, posta al centro vi è una corona formata, nella parte superiore, di merli orlati, nel mezzo di archi e nella parte inferiore mattoncini con al centro una monofora di color nero. Sotto di essa uno scudo con bordi dorati con all'interno una torre dorata a mattoncini, che, nella parte superiore presenta orizzontalmente quattro monofore di color nero e nella parte inferiore, verticalmente altre quattro monofore sempre di color nero.
Sullo sfondo dello scudo vi sono: alla base della torre un triangolo dorato e tre bande oblique, di color rosso nella parte inferiore a sinistra, di color bianco al centro e di color azzurro in alto a destra. Sotto lo scudo vi sono due rami messi a semicerchio: una di alloro che gira a sinistra e l'altra di quercia che gira a destra, tenuti insieme da un nastro tricolore.
Simbologia
Gli elementi presenti nello stemma rappresentano simbolicamente il Comune di Borgorose in quanto:
la
TORRE si riferisce alla Torre di Torano e la Rocca di Corvaro che sono ancora visibili nella zona;
lo
SCUDO
centrale rappresenta lo stemma della famiglia Colonna, famiglia importante in epoca medievale di origine francese (ecco perché lo sfondo dello scudo porta la bandiera francese) che elesse la zona di Borgorose a sua dimora occasionale;
i
RAMI
di alloro e di quercia simboleggiano la Riserva Naturale "Montagne della Duchessa", sita nello stesso comune
Lo stemma del Comune di Borgorose
LE FRAZIONI
Frazione | Numero abitanti |
---|---|
BORGOROSE | 778 |
CORVARO | 1705 |
TORANO | 747 |
SANTA ANATOLIA | 384 |
SANTO STEFANO | 161 |
PAGLIARA | 160 |
CASTELMENARDO | 140 |
COLLEMAGGIORE | 86 |
VILLEROSE | 99 |
SPEDINO | 82 |
COLLEVIATI-VILLETTE | 50 |
COLLORSO | 41 |
COLLEFEGATO | 24 |
LE BAITE – LA DUCHESSA | 18 |
GROTTI | 12 |
NUCLEO NDUSTRIALE | 11 |
POGGIOVALLE | 4 |
PONTE CIVITELLA | 2 |
CASE SPARSE | 7 |
BORGOROSE
Fino al 1960 chiamata Borgocollefegato
(si veda: Decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre 1960, n. 979) è
la sede del municipio e di altri servizi pubblici. Il paese nuovo si è sviluppato sotto il vecchio castello di Collefegato, del quale sono in fase di avvio i lavori di ristrutturazione.
Da visitare:
- Chiesa di Santa Anastasia;
- Centro medievale;
- Chiesa di Santa Antonio;
- Chiesa San Giovanni in Leopardis.
Scorcio del centro storico
La Chiesa di S. Anastasia
CORVARO
Ricco di storia, Corvaro, conserva numerosi reperti archeologici. Il borgo vecchio
con il castello,
conosciuto come “La Rocca” e,
la sua torre ne fanno il
centro medievale per eccellenza del Cicolano.
A Corvaro hanno sede:
gli uffici amministrativi della Riserva Naturale
Regionale Montagne della Duchessa, in Via della Boscareccia 2;
L'Ecomuseo della Duchessa, in Piazza Regina Margherita;
Il Museo Archeologico del Cicolano, in Via San Francesco.
Da Visitare:
- La Rocca (X-XI sec.);
- S.Maria del Colle di Loriano (XI sec.);
- Oratorio di San Rocco (XIV sec.);
- S. Francesco Vecchio;
- Chiesa Madonna di Malito;
- Tombe a Tumulo (VI sec.)
La Rocca di Corvaro
Porta Calata
SANTA ANATOLIA
Il borgo, distrutto dal terremoto del 1915, fu ricostruito in due nuclei distinti posti a differente altezza. Il paese ospita il Santuario di S.Anatolia, metà, quest'ultimo, di numerosi pellegrini provenienti dall'Italia centrale.
Da Visitare:
- Santuario di Santa Anatolia;
- Fontana del XIII secolo;
- Resti Chiesa Madonna Addolorata.
Antico Fontanile del quattrocento
Edicola votiva nel
Santuario di Santa Anatolia
TORANO
Sovrastato dalla Torre del Castello (a pianta quadrangolare ed alta 30m.), il paese conserva tracce importanti del nostro passato storico. Da non perdere la Chiesa di San Martino (XI sec.) in stile gotico abruzzese.
Da Visitare:
- Torre del Castello;
- Chiesa di San Martino (XI sec.);
- Area archeologica di Nembe;
- Tempio Italico (VI sec - III sec A.C.).
Centro storico di torano
La Torre del Castello di Torano
VILLEROSE
Delizioso borgo, con palazzi del XIII sec.
Nella Chiesa del Paese si possono ammirare
splendidi affreschi del 1500.
Anche Villerose ha mutato il proprio nome col il
Decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre 1960, n. 979,
infatti sino a tale data, il suo nome era Villecollefegato. L'inter per giungere a tale esito
ha richiesto una delibera
del Consiglio comunale (numero 2 del 16 gennaio 1960) dell'allora comune di Borgocollefegato e una del Consiglio
provinciale di Rieti (numero 27 del 21 marzo 1960).
Anche in questa frazione, in località "Castelluccio" sono presenti resti dell'antico popolo
Equo, un
oppido (piccolo insediamento fortificato) a quota 932m slm.
Da Visitare:
- Centro (XVIII sec.);
- Chiesa con affreschi e pale (XIV sec.).
SPEDINO
Il paese presenti i resti di un centro fortificato (località: Colle Civita) e di antichi insediamenti.
Da Visitare:
- Borgo medioevale;
CASTELMENARDO
È il paese che meglio conserva l’originario impianto medievale.
Da Visitare:
- Borgo medioevale;
- Chiesa di Santa Croce;.
- Chiesa di S. Maria del Colle;
- Santuario di S. Mauro;
- Fortino “Aia dei Saraceni” del X sec.
- Il Cimitero abbandonato di San Savino con resti di mura poligonali
Scorcio di Castelmenardo
Scorcio di Castelmenardo
SANTO STEFANO
Di Santo Stefano come centro abbaziale nel medioevo resta la chiesa con affreschi del 1300.
Da Visitare:
- Borgo medioevale;
- Chiesa con affreschi del XII secolo.
Santo Stefano di Corvaro
Un tratto del Torrente Apa
COLLEMAGGIORE
Qui si trovava il monastero di San Paolo in Orhunis uno dei centri benedettini piu importanti del Cicolano
Da Visitare:
- Fontana X-XI sec.
- Chiesa con portale X sec.
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